sabato 21 luglio 2012

NON SMETTIAMO DI CREDERE NEL FUTURO


E’ inutile negare che stiamo brancolando nel buio. Che nemmeno la cura Monti sembra fare effetto e la crisi non ha più dentro di se le opportunità ma sembra essere solo difficoltà e disperazione. C’è un sentimento di pessimismo, di disfattismo, di sfiducia in giro. Ma non ci si deve arrendere. Dobbiamo avere la forza e la capacità di credere nel futuro. Abbiamo bisogno di pensare al futuro delle nostre comunità, della nostra Italia. Abbiamo bisogno di favorire la formazione di una èlite che sia composta dagli individui giudicati migliori ai posti di responsabilità: non dobbiamo pensare a questo concetto in termini negativi come se fosse una distanza politica o culturale tra una classe dirigente e coloro che ne sono governati. E’ solo che non possiamo tollerare più classi dirigenti incapaci e disoneste ma nemmeno classi dirigenti di “uomini medi”, di “è uno di noi”: no! Non abbiamo bisogno di votare per il candidato con cui berremmo volentieri una birra ma di votare quello che vorremmo accanto quando dovremo chiedere alla banca un’estensione del mutuo. Non vogliamo leader delle persone comuni ma leader che capiscano le persone comuni. Altrimenti , per dirla come Luca Sofri, saremo condannati a classi dirigenti infarcite di demagogia e che ci chiederanno di scegliere (sulle fesserie) e dall’altra noi che pretenderemo sempre di più di scegliere su ogni cosa: siamo anche noi come loro. E quindi raccolte di firme e referendum, pretesa di supplenza dei rappresentanti che noi stessi abbiamo scelto ma che non consideriamo all’altezza.
Dobbiamo credere che sia possibile un mondo diverso ed un futuro migliore : magari non più ricco, se non è possibile, almeno più felice. Questo si. Cominciando, ad esempio, dal chiedere ai sindaci dei nostri comuni di lavorare per la ristrutturazione, la riqualificazione, la sistemazione dell’esistente: più manutenzioni e meno inaugurazioni. “In questo inverno di stenti, con speranza e virtù, affrontiamo con coraggio le correnti ghiacciate e sopportiamo quel che le tempeste ci porteranno.Facciamo si che i figli dei nostri figli possano dire che quando siamo stati messi alla prova non abbiamo permesso che questo viaggio finisse, che non abbiamo voltato le spalle e non siamo caduti” (Barack Obama – discorso di insediamento)

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