giovedì 29 settembre 2011

In partenza...

Lunedì prenderò l'ennesimo aereo. Venezia - Mosca - Tashkent. Uzbekistan. Asia Centrale. Ovviamente non un viaggio di piacere. Ci sono già stato nel 2006 solo cinque anni fa, forse una vita fa. Chissà come e se è cambiato. Mi ricordo polvere, una Samarcanda bellissima, una Tashkent ancora sovietica nell'aspetto, nei rumori e negli abiti. Dove tradizione, vecchi dai volti scavati dal sole e dal vento si confondevano a giovani con automobili raffazzonate e suv dei nuovi ricchi o dei ricchi di sempre. Un viaggio di dieci ore per arrivare là dove le vecchie carovane della via della Seta ci mettevano settimane e mesi. Un mondo che si fa sempre più piccolo e stretto. Dove con internet sei sempre connesso e quindi sempre dappertutto, dovunque o sempre a casa. Come mi piacerebbe a volte poter partire con solo un vecchio bloc notes ed una penna e potermi muovere a piedi. Per incontrare, conoscere, annusare ed assaggiare. Così che lo spazio e le distanze abbiano ancora un senso e la capacità, la voglia di poterle superare potesse dare sapore e senso all'incedere del tempo e all'allargarsi degli spazi. Se internet funzionerà ci leggiamo da martedì altrimenti al mio ritorno.

giovedì 22 settembre 2011

MANIFESTA INFERIORITA'...

Nello sport una regola di fair play che si applica più negli Stati Uniti che in Europa prevede che una delle squadre che stanno competendo o uno dei due avversari, quando dopo un pò dall'inizio della competizione si trova in uno stato di inferiorità così evidente e manifesta, si possa interrompere la partita e la competizione per manifesta inferiorità. Ora di fronte al quotidiano penoso spettacolo di una intera classe politica e in particolare di chi in questi ultimi anni ha avuto compiti di governo a me viene in mente questo. Non dimissioni per i processi. Non dimissioni per le escort. Non dimissioni per i bracci destri di ministri salvati dall'arresto per 6 voti (dico: 6 voti). No. Nulla di tutto questo. Questa gente qua deve lasciare il campo per manifesta inferiorità rispetto alla situazione economica e sociale. Si ritirino per manifesta incapacità che continuano a dimostrare ad ogni piè sospinto. Meglio una situazione di "assenza di governo" come il Belgio che quello che noi italiani dobbiamo sopportare. Passino la mano prima di farci affondare tutti. O andiamo a votare: con qualsiasi sistema elettorale ma mettiamo il Paese in mano a qualcuno che ci capisca qualcosa. O almeno proviamoci. Altrimenti da paese in via di sottosviluppo come siamo ma con ancora qualche speranza di salvare il salvabile, vorrà dire che avremo la fine che ci saremo, come italiani, meritati.

giovedì 8 settembre 2011

NON SI UCCIDA IL FUTURO DI BASSANO

Bassano è la "mia" città. Anche se non ci abito più è la città che sento mia, che amo per tutta una serie di motivi e per la quale ho più attenzione e interesse. E' la città della mia storia, della mia crescita, delle mie radici. Siamo a settembre e sono passati due anni dalle elezioni. Elezioni alle quali non ho partecipato direttamente se non sostenendo in maniera indiretta (pur nel dubbio verso la lista di appartenenza) un caro amico e voi capite ben chi. Sono stato davvero felice che un galantuomo come Stefano Cimatti, con il quale ho condiviso gli ultimi mesi della precedente amministrazione in consiglio comunale, sia diventato sindaco. E ancora più contento per due cari amici scelti nella sua giunta. Però a quasi due anni non posso nemmeno io non iniziare a chiedermi e a chiedere alcune cose: a che punto siamo? Un amico l'altro giorno mi diceva: ma finora l'amministrazione Cimatti per cosa verrà ricordata? Ed io sinceramente non sapevo cosa rispondere... grandi progetti sulla carta per ora. Grandi stravolgimenti, parcheggi che partono o non partono, nuovi assetti viari: solo al termine si potrà valutarne, certo. Però non posso non notare l'assenza dell'amministrazione in alcuni settori quali i servizi sociali ad esempio e non credo solo ed esclusivamente per mancanze politiche. Non è solo e non tanto la mancanza di fondi a determinare il fattibile o il non fattibile. E' l'importanza di una visione, di un "sogno", di una idea di città e di comunità da costruire quello che fa la differenza. Sennò avremo le mura riordinate, le strade messe a posto e un centro bello come Cittadella (comunque intanto già iniziare così non sarebbe male...)del mio amico Bitonci ma non avremo costruito un futuro possibile per la comunità bassanese. E questo lo si può fare anche con pochi soldi. Ma usando la testa per inventarsi nuovi modi (che vadano oltre il semplice do ut des, o la sponsorizzazione) di sostenere gli interventi, coinvolgendo persone di qualità e merito e potendo scegliere con cura ed attenzione i dirigenti comunali (da scegliere tra i migliori e con logiche nuove...) per portare avanti pur nella ristrettezza delle risorse, le idee. Chiamando a raccolta le tante forze vive della città che ora sono disseminate e slegate tra loro. Facendo del ruolo di "governance" dell'amministrazione una leva per la leadership del territorio bassanese allargato, senza puzza sotto il naso, "bassanite" acuta o altro. Purtroppo mi domando come questo sia possibile "quando mai prima d'ora Bassano è stata amministrata da 5 capogruppo": già le difficoltà non mancano. Non compromettere il futuro della città sarebbe già, però, una buona cosa...

ps- intanto il governo nel suo delirio ha "accolto" uno dei punti che l'associazione Politica in Regola dalla sua fondazione ha messo tra le sue "regole": ovvero il vincolo per legge del pareggio di bilancio. Insomma, meglio tardi che mai...

lunedì 5 settembre 2011

CONFUSIONE....

Confusione... anzi poche idee...ma ben confuse. Oggi si, domani no... taglia di qua...taglia di la... alla fine chi ci ha capito qualcosa di questa ulteriore manovra? Mi pareva che prima di agosto il Presidente del Consiglio fosse andato in Parlamento a dire a tutti che l'Italia sta bene, che l'economia sta risalendo,che il debito pubblico esiste è vero ma il debito delle famiglie è il più basso, insomma ancora una volta il pifferaio magico, lo psiconano di Arcore ci voleva appioppare una realtà dorata come fossimo al Drive In. Ma poi hanno dovuto annullare le ferie (e quando mai...) e in quattro e quattro otto tamponare l'emorragia... o almeno cercare... ma quanta confusione! Per la serie "dilettanti allo sbaraglio": un governo ed una classe politica. Inadeguata, insufficiente sotto tutti i punti di vista: morale, etico e anche tecnico. Tremonti che non sa cosa fa il suo braccio destro...non sa nemmeno più fare di conto... Hanno davvero stufato, due sole parole: a casa! a casa! Altro che necessità di governi di unità nazionale, meglio stare senza governo come il Belgio piuttosto che avere questi che continuano a fare danni. Sarebbe ora di iniziare a gridare forte il nostro sdegno: BASTA! A CASA! E poi ricostruire con le forze migliori di questo paese. Con le poche forze oneste che sono rimaste o che hanno ancora voglia di fare politica per i problemi di tutti e non per i problemi personali.
Confusione...