Avevo 18 anni quando ho partecipato ad una trasmissione televisiva condotta da Gad Lerner "Milano Italia". Quella sera si parlava di un problema di alcolismo e di devianza giovanile in seguito ad un fatto di cronaca tragico occorso a Bassano. Era presente un importante esponente della Lega Nord-Liga Veneta (allora si chiamava così), Rocchetta. A lui mi rivolsi con testuali parole: "ci sono partiti che vorrebbero distruggere i partiti ed in realtà incitano all'intolleranza". Dopo vent'anni mi trovo a sentir ancora vive queste parole che si potrebbe ben rivolgere a qualche moderno paladino dell'antipolitica, a qualche moderno paladino del "no". Qualcuno che vorrebbe distruggere i partiti e che in realtà incita alla non tolleranza. Credo che in un momento come questo di difficoltà non possiamo affidarci al qualunquismo da un lato e al populismo dall'altro. Dobbiamo avere la forza delle regole e il rispetto delle persone al centro. Già il Partito dell'Uomo Qualunque nel secondo dopoguerra pensava che alla guida del governo ci volesse "un ragioniere che entrasse in carica il 1 gennaio e lasciasse il 31 dicembre di ogni anno senza poter essere rinnovato". I vari fronti del "no" inoltre sembrano portare avanti un atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative della gente, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto e della loro opportunità. Ci troviamo quindi in mezzo tra chi pensa che bastino i tecnici e chi pensa che si debba sempre seguire l'onda dell'emotività della gente. La politica deve saper guardare oltre e avere una idea di società e di convivenza. Vedere la collina successiva e non gestire l'ordinario o l'emergenza è il compito delle leadership siano esse politiche, imprenditoriali o spirituali. Il deficit di "spessore", di profondità e di valore intrinseco delle persone che stiamo vivendo fa sembrare anche le formiche dei giganti è vero. Per questo il discriminem, il rasoio di Occam, deve essere la qualità delle persone: a qualunque livello. A partire dalle nostre amministrazioni locali: capacità di visione, di ascolto, di progettualità prima di tutto. Qualità qualità qualità e non demagogia o populismo. Siano essi moderni (internet) o antichi (druidi e riti celtici).
mercoledì 18 aprile 2012
giovedì 5 aprile 2012
A MIA INSAPUTA...
Quante cose che succedono... e sempre all'insaputa di qualcuno! Riflettevo se a me succedesse.... a mia insaputa di trovare le chiavi di una Porsche sul comodino di casa... o tornare dal lavoro e vedere una squadra di imbianchini, muratori che la sta ristrutturando... io non chiedo chi me li avesse mandati perchè... vuoi mai... così si lascia fare... a mia insaputa.... Ma la cosa più bella, più incredibile, è sentire "hanno tirato fuori questa cosa prima delle elezioni amministrative, è un modo per colpire la Lega": già, a nostra insaputa, è più grave questo non il fatto che ci sia qualcosa di poco chiaro. Non il fatto che tale indagine è partita da esposti di militanti della Lega, non il fatto che lo stesso Maroni (non Vendola... Maroni) avesse sollevato dei dubbi... no, il problema non è "non si devono commettere reati", "si deve essere trasparenti e onesti", no il problema è la c.d. giustizia ad orologeria!!!! Per carità il garantismo vale per tutti anche per il partito (la Lega) che al tempo di Tangentopoli andava in Parlamento a mostrare (che classe han sempre avuto gli esponenti leghisti... che classe... che stile...) il cappio. Due riflessioni infine: se i partiti (tutti) avessero strutture democratiche, statuti trasparenti e fossero sottoposti alle leggi di trasparenza contabile minime che sono richieste alle più piccole associazioni e onlus ad esempio (senza andare a vedere aziende e imprese) situazioni come quelle di Lusi e questa sarebbero più difficili. Se i partiti non fossero proprietà private di qualcuno (Bossi o Di Pietro che dir si voglia ad esempio) forse la fiducia in loro potrebbe aumentare. Comunque l'amarezza è che tante "belle" cose succedono in Italia ed in Padania, a "nostra insaputa" e questa è la cosa peggiore...
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