mercoledì 27 giugno 2012

TENERA E' LA NOTTE...

Allora da dove cominciare? Domani sera Italia-Germania: quella del 1970 l'ho vista almeno tre volte registrata, le altre, quella del 1982 e del 2006 (tralascio quella del 1996 agli Europei 0-0 rigore sbagliato da Zola) me le ricordo bene. Come se le avessi viste la settimana scorsa o ieri: di quella del 1982 mi ricordo la tavolata di quasi tutta la via, il silenzio irreale che scese poco prima della partita immagino su tutta l'Italia, quel caldo così diverso da quello di oggi più secco, ventilato, indolente che accarezzava le canottiere bianche degli adulti e le nostre magliette e pantaloncini corti. Nessun climatizzatore a sputare fuori caldo. Tutte le persone fuori: per strada, in gruppi, assieme. Mi ricordo la festa quasi dionisiaca di una Bassano trasfigurata: la bandiera tedesca bruciata messa in mano alla statua di San Bassiano. Era un paese diverso: più povero. Più semplice. Più vero forse. Io so solo che una squadra nazionale come quella del 1982 non l'ho più rivista giocare. La semifinale del 2006 invece è stata un orgoglio ritrovato. Un riprenderci in mano quello che Italia 90 ci aveva tolto: noi che andiamo a vincere a casa loro come loro fecero da noi. I tedeschi ammutoliti, la ragazza che piange in televisione al gol di Del Piero. La pazza corsa di Grosso, i miei pugni al muro della "saletta mondiali" quando abbiamo colpito i pali. Era prima della crisi ma qualcosa già si affacciava. Mi ricordo un paese quasi incredulo del successo, una gioia meno spontanea forse, fatta di telefonini, sms, foto postate su facebook, come se la festa non la si dovesse vivere in prima persona ma immagazzinare, registrare e mettere in rete. Altrimenti chi mi vede? Domani sera che partita sarà? Non lo so. Noi con i tedeschi abbiamo una solida tradizione positiva e il calcio è fatto di numeri (ad esempio l'Inghilterra ai rigori ha perso sempre tranne una volta) e di statistiche. Però non si sa mai. Loro giocano meglio. Sono più squadra. Però noi siamo più bravi. Sappiamo improvvisare, trovare le chiavi di lettura delle situazioni che cambiano, adattarci al terreno e agli avversari. Rispondere colpendo i punti deboli, dominare quando possibile, ma anche difenderci. I tedeschi hanno uno spartito e quello suonano. Anche se le note sono stonate, anche se non funzionano loro vanno avanti così. E come non vedere in questo un paradigma delle diversità tra noi e loro? E mi chiedo, dopo aver girato tutta l'Europa in varie occasioni, essere stato più volte in Germania, perchè noi dovremmo diventare come loro e loro diventare come noi? E poi questi tratti caratteristici ci sono ancora o siamo tutti, nelle nostre diversità, cittadini di una unica grande comunità che si chiama Europa? E più in là Mondo? Le diversità sono ricchezze non barriere. Se i tedeschi prendessero da noi un pò di improvvisazione e noi da loro un pò di rigore non ne saremmo tutti accresciuti? Quindi spread o non spread, eurobond o non eurobond solo se sapremo ritrovare uno spirito comunitario più ampio potremo dare senso al sogno dell'europa federale. Solo se i nostri leader sapranno leggere questo non solo come necessità economica ma come necessità dei popoli potremo sperare in un futuro migliore. L'impressione è che servano giganti e ci troviamo ad avere dei nani. A proposito chissà cosa ne pensa Beppe Grillo... adesso vado sul suo blog... chissà che Egli non mi illumini...

lunedì 4 giugno 2012

TERREMOTO: SOLDI PER LA RICOSTRUZIONE AI SINDACI

E' stata una settimana lunga, difficile, movimentata. La terra ha tremato e continua a farlo nel modenese: 17 persone non ci sono più. Una preghiera per loro e per le loro famiglie. La ricostruzione deve essere data in mano ai sindaci: solo loro possono seguire le cose. Nel post terremoto del Friuli del 1976 tale incombenza era stata data ai sindaci, poi mano a mano ad ogni sisma la responsabilità della ricostruzione è stata spostata più in alto fino ad arrivare alla Protezione Civile nazionale con l'ultimo sisma in Abruzzo ed abbiamo visto cosa è successo con la ricostruzione ancora in atto. Mi auguro che dopo l'era Bortolaso si possa ripartire dai sindaci per far ritornare quelle terre come erano prima. Un abbraccio a tutti gli amici di quelle terre.