giovedì 25 agosto 2011

IL MERITO ED IL VALORE NON SERVONO. MEGLIO IL SESSO...

Dal sito corriere veneto di oggi  leggo che un sondaggio dell'università di Padova sugli studenti ne emergerebbe che ben 6 su 10 donne e 4 su 10 uomini farebbero sesso per superare gli esami di ammissione o altri esami. Non sono così bigotto da non capire che una bella presenza ha sempre aiutato così come un bel sorriso o l'essere simpatici. So anche che queste cose sono sempre successe e sempre succederanno. Quello che mi lascia triste e perplesso è il cambiamento che è avvenuto in poco tempo. Questi comportamenti e questi metodi non solo non sono più socialmente stigmatizzati ma anzi sono portati ad esempio, a vanto, quasi un modo di dire "perchè no" tanto è un mondo di tronisti e veline. E come dare torto quando i ministri stessi sono scelti in base alle loro capacità orali e non oratorie? Però poi non ci possiamo lamentare se tutto va "a ramengo" se l'assenza di merito e capacità a tutti i livelli ci sta impoverendo non solo economicamente ma anche moralmente ed eticamente. Io non voglio un mondo dove i miei figli pensino che sia meglio mettersi orizzontali piuttosto che farsi valere per le loro capacità e competenze. Dove la dignità delle persone si misura solo in euro o dollari. Se capiamo che il percorso di impoverimento della nostra società occidentale è iniziato ed è irreversibile dobbiamo cambiare. Dentro di noi. E verso gli altri. E un domani potremo tornare a guardare le "signorine" o i "signorini" che utilizzano questi metodi con ironia sapendo che non avranno corrotto non tanto le loro anime (per chi ci crede all'anima) ma soprattutto avranno fatto pochi danni con la loro incompetenza a noi tutti. E potremo pensare che queste strade non siano le vie maestre per la realizzazione di sè.

mercoledì 10 agosto 2011

COMUNITA' DI RELAZIONE E DI SENSO...

Scontri di Londra. Una domanda sola: quando è che riprenderemo tutti a costruire comunità di relazione e di senso e non basate solo sull'utile e sul denaro?
Leggo oggi l'editoriale di Massimo Gramellini su La Stampa e non posso che concordare con quanto scrive lui e condividerlo. Eccolo:
Continuo a guardare la foto di quel teppista che si aggira fra le fiamme di Londra in tuta e scarpette firmate. E’ una povera vittima, un relitto disperato della nostra società opulenta, come vorrebbe certa sociologia? Mah. I poveracci sono un’altra cosa: i bambini del Corno d’Africa con gli occhi sbiancati dalla fame, quelli sono vittime e infatti non indossano scarpe griffate. E’ allora soltanto un delinquente «puro e semplice», come sostiene il primo ministro inglese? Anche questa interpretazione è fin troppo comoda. Sembra formulata a uso e consumo dei benpensanti: per non turbarli, per non svegliarli.
Quando i teppisti diventano un esercito e mettono a ferro e fuoco una metropoli occidentale, significa che è successo qualcosa che non si può più combattere solo aumentando il numero dei poliziotti e delle celle. E’ il segnale di un mondo, il nostro, che si sgretola. Un mondo senza politica, senza cultura, senza solidarietà. Il teppista griffato non si rivolta per ottenere un impiego, del cibo o dei diritti civili. Reclama soltanto l’accesso agli status-symbol della pubblicità acquistabili attraverso il denaro. Dal giorno infausto in cui il capitalismo dei finanzieri ha soppiantato quello dei produttori, il denaro si è infatti sganciato dal merito, dal lavoro e dall’uomo, trasformandosi in un valore a sé. L’unico. Quel ragazzo è il prodotto di questa bella scuola di vita. Mettiamolo pure in galera. Ma poi affrettiamoci a ricostruire la scuola.

lunedì 1 agosto 2011

Tornato a casa +15,18%...

Rientro stamattina al lavoro e mi reco alla stazione di Cassola per prendere il treno delle 7.27 per Venezia che sono solito prendere quando mi reco nella città lagunare. Ovviamente il prelievo bancomat non funziona (Banca Antonveneta - Mps), la cartoleria/edicola che vende i biglietti è chiusa (siamo il 1 agosto in Italia...), la biglietteria a Cassola penso non ci sia mai stata e la stazione versa in una condizione da terzo mondo... da vergognarsi di essere in Italia. Entro nel gabbiotto della sala d'aspetto e faccio per prendere il biglietto alla macchina automatica e vedo lievitare il costo da 3,95 a 4,55: faccio un rapido calcolo e capisco che in un attimo nel giro di dieci giorni il prezzo del biglietto (58 km!!!) è aumentato del 15,18%!!!!! Del 15 per cento!!! Ma possibile????? Immagino che l'aumento sarà giustificato dal fatto che almeno l'obliteratice funziona... macchè rotta come sempre. Mi auto oblitero il biglietto a penna e salgo in treno. Quando arriva il controllore provo a chiedergli: ma vi hanno aumentato lo stipendio vero? E lui gentilmente e iniziando a parlare con me mi dice "eh si come no!!". Poi mi dice che è vero che aumenta tutto (mi fa il paragone di una latta di vernice che da luglio 2010 a luglio 2011 è aumentata da 27 a 29 euro - e comunque noto io è un amento di molto meno del 10% in un anno mentre il biglietto del treno è aumentato di almeno il 25-30% nello stesso periodo) e che comunque no il suo stipendio non è aumentato. Allora io gli dico "sa io pagherei anche di più volentieri se servisse ad aumentare il livello del servizio e gli stipendi di chi lavora, ma così solo per pagare i mega stipendi ai manager di Trenitalia no, non ci sto". Possibile che in questo paese non si abbia la forza politica di preferire un doppio binario rispetto a cento parcheggi vicino alla ferrovia perchè poi di là si lottizza ancora? Possibile che non si possa capire che alcune tratte seppure in perdita devono essere considerate un servizio essenziale (ad es la Treviso - Calalzo) e che su altra (vedi la Bassano - Venezia o la Bassano - Padova) col doppio binario si potrebbe passare ad una logica di metropolitana di superficie redditizia a sufficienza per coprire le perdite di altre linee? Non si potrebbe dire a Trenitalia: creatura vuoi guadagnare da una parte ok, ma mi devi garantire i servizi da altre. La logica solo di mercato non va bene. Il clientelismo o le speculazioni nemmeno. Un servizio migliore lo dobbiamo chiedere e pretendere. In tutti i campi: dalla sanità ai trasporti. Le ferrovie sono diventate spa per arricchirre pochi e farci perdere in qualità dei servizi a tutti nonostante gli aumenti. Vogliamo che sia così anche in altre cose? Continuiamo pure con questa banda del buco... anche se in questo paese di furbi ed evasori fiscali (da nord a sud) ho l'impressione che a volte il pesce puzza non solo nella testa ma anche nella coda...